domenica 20 dicembre 2015

Trieste: Generali se ne va?

Trieste: Generali se ne va?

Assicurazioni Generali: la sede storica della Direzione Centrale di Trieste
Analisi di Paolo G. Parovel
Nella nostra analisi del 31 ottobre 2015 “Roma vuole eliminare la Singapore d’Europa?” (LINK) abbiamo segnalato anche operazioni per spostare dal Free Territory of Trieste in Italia, a Milano, la sede della Direzione Centrale – Group Head Office di Generali, che ha il ruolo di indirizzo strategico, coordinamento e controllo della terza compagnia assicurativa del mondo,
Le Assicurazioni Generali S.p.A. sono nate a Trieste nel 1831, quando la città-porto franco era la capitale marittima dell’Impero d’Austria e del Sud-Est Europa, e vi sono rimaste sia tra le due guerre mondiali, sia dopo il 1947, quando Trieste è divenuta una città-stato indipendente con porto franco internazionale affidata dal 1954 all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano (non dello Stato italiano).
I vantaggi principali del mantenimento della sede centrale di Generali a Trieste sono due: la solida immagine di una tradizione mitteleuropea di internazionalità, competenza prudenza e sobrietà, e lo status giuridico dell’attuale Free Territory of Trieste, che nonostante i danni dell’amministrazione provvisoria italiana conserva tutti i propri diritti e ruoli strategici di centro finanziario internazionale (LINK).
Dal 2012 Trieste ha ricominciato a prendere coscienza di questi diritti ottenendo attenzione internazionale crescente, e l’amministrazione italiana ha reagito tentando di liquidare o di spostare da Trieste in Italia sia il regime di Porto franco internazionale, sia le imprese maggiori superstiti. Incluse le Assicurazioni Generali, che nel 1991-1994 sotto la guida di Alfonso Desiata avevano già progettato di utilizzare il regime finanziario off shore del Free Territory of Trieste.
L’altra grande compagnia storica di assicurazioni triestina, la RAS, era già stata trasferita in Italia nel 1947 (dopo la costituzione del Free Territory) ed è stata venduta ad Allianz nel 2005 dall’allora amministratore delegato Mario Greco.
Nel giugno 2012 Mario Greco, provenendo dal Gruppo Zurich, viene nominato amministratore delegato di Generali col sostegno della politica e della stampa italiana, che lo esaltano come un giovane rinnovatore dinamico che ha una capacità straordinaria di distribuire dividendi anche in tempo di crisi.
Ma questi comportamenti di grande successo mediatico possono significare anche un abbandono della solida prudenza tradizionale di Generali, che ha sempre tutelato gli azionisti sul medio e lungo termine, per una politica di effetti vistosi a breve termine che invece favorirebbero iniziative di cessione, come già per la RAS.
Vediamo i fatti. Nel luglio 2013 Greco crea Generali Italia S.p.A., con sede a Mogliano Veneto, con la fusione delle attività assicurative di Generali in Italia con quelle dei marchi italiani già acquisiti dalla Compagnia (Toro Assicurazioni, Ina Assitalia, Lloyd Italico ed Augusta). Per la sede definitiva a Milano Greco dispone la costruzione di nuovo edificio di formidabile kitsch moderno: una torre storta di 44 piani e 170 metri di altezza a Citylife, di fronte alla torre di Allianz; iniziata nel 2014, sarà pronta nel 2017-2018.
La fusione dovrebbe riguardare soltanto le operazioni sul mercato italiano, ma viene immediatamente utilizzata per operazioni che tendono a rendere Generali Italia dominante sull’intero Gruppo, e quindi sulla struttura “mitteleuropea” ed internazionale della holding Assicurazioni Generali S.p.A., la cui Direzione Centrale – Group Head Office ha sede a Trieste.
Dalla sobria ed elegante sede storica sulle rive di Trieste la Direzione Centrale gestisce infatti le attuali strutture strategiche internazionali del Chief Insurance Officer, del Chief Financial Officer, del Chief Risk Officer, del General Counsel, del Group HR and Organisation, le attività finanziarie centrali, le attività di comunicazione e funzioni di controllo su Generali Italia.
Il 30 aprile 2013 Greco fa quindi approvare all’Assemblea del Gruppo una modifica dello statuto che toglie alla sede di Trieste la qualifica di Direzione Centrale, per spostarla a Milano e mantenere a Trieste soltanto la sede legale ed il domicilio fiscale.
Le organizzazioni sindacali del Gruppo di Trieste protestano, e nel giugno 2013 sottoscrivono con i vertici della Compagnia un “Verbale di accordo” per il mantenimento a Trieste della Direzione Centrale – Group Head Office con tutte le sue strutture.
Il testo dell’accordo contiene riferimenti ambigui a sviluppi organizzativi ulteriori, ma impegna le parti, cioè i sindacati ed il vertice del Gruppo, ad incontrarsi per successive verifiche entro 10 giorni dalla richiesta di una di esse.
Nonostante l’accordo, Greco incrementa le assunzioni sulla sede italiana di Milano, e nell’estate 2015 annuncia l’intenzione di spostarvi dal gennaio 2016 anche una prima parte della Direzione Centrale di Trieste, e precisamente il Group Communication and Public Affairs,con oltre 40 dipendenti.
A fine settembre i sindacati delle Generali di Trieste chiedono perciò l’incontro entro 10 giorni previsto dal verbale di accordo. Greco li fa attendere oltre due mesi, sino a dicembre, per una riunione alla quale partecipano anche dirigenti sindacali da fuori Trieste. Ed i vertici di Generali sembrano non voler rispettare l’accordo del 2013.
Questi comportamenti fanno quindi ritenere che sia iniziato il trasferimento forzoso graduale a Milano dell’intera Direzione Centrale per concretare la dominanza di Generali Italia, che è anche la parte di Generali più influenzabile dal disastroso sistema politico italiano e potrebbe perciò essere indotta a compiere operazioni pericolose per l’intero Gruppo.
La nostra opinione è che questa deriva possa essere fermata rapidamente soltanto dagli azionisti, che dovrebbero anche incominciare ad interpretare le spartizioni eccessive di dividendi in tempo di crisi non come un miracolo aziendale, ma per quello che sono: un segnale assolutamente inquietante.

© 20 dicembre 2015
http://www.lavoceditrieste.net/2015/12/20/trieste-generali-se-ne-va/