martedì 17 marzo 2009

kennedy a trieste

Trieste : , 1952/12/11 Senatore John Fitzgerald Kennedy : conferenza stampa (Municipio) / Giornalfoto

venerdì 13 marzo 2009

trieste - ricupero relitto nave cavour

Trieste : 1952/03/30 I palombari di Viareggio, con la nave Artiglio, recuperano la nave da battaglia italiana Conte di Cavour, affondata nel 1943 al largo di Trieste. agenzia giornalfoto
RECUPERO DEL "CONTE DI CAVOUR"
Racconto sul recupero effettuato dai attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari dell'Artiglio riferito a Manlio Milazzo dai attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari Napoli e Piacentini.

Alcune caratteristiche della nave: lunghezza 210 m larghezza 26 m spessore della corazza 25 cm dotata di casse di bilanciamento per evitare pericolosi sbandamenti in seguito ad eventuali siluramenti

La nave fu affondata una prima volta a Taranto durante un blitz inglese nella seconda guerra mondiale. Fu subito recuperata e portata a Trieste per completare i lavori necessari a rimetterla in efficienza.

L'8 settembre 1943, esattamente nel giorno in cui fu firmato l'armistizio dal maresciallo Badoglio, un aereo militare inglese la silurò; la nave affondò capovolgendosi e sprofondando in un fondale fangoso. All'affondamento contribuì molto probabilmente la complicità dell'equipaggio che aveva lasciato tutti gli oblò aperti ed i cannoni non in castagna, forse per evitare che la nave cadesse in mano tedesca.

Essa assunse una posizione definitiva sbandata di 32° a sinistra; ad una profondità di 13m.

Il recupero sovvenzionato dal commendator Armando Vasi, fu affidato a una squadra di otto attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari comandata dal cavalier Donato Sodini che operò a Trieste dal novembre 1950 all'aprile del 1952 e che si avvalse della strumentazione e dei macchinari dell'arsenale di La Spezia.

Furono applicate sopra il fondo della nave capovolta delle "campane metalliche", che avevano lo scopo di far accedere i attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari al1'interno della nave, dove era stata introdotta dell'aria compressa per rendere più comodo il loro lavoro.

La campana era di dimensioni più grandi e servì da magazzino per depositare gli oggetti che i attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari portavano dopo averli recuperati dalla nave.

La nave fu alleggerita al massimo, furono tagliate le eliche e le torrette dei cannoni che erano completamente sprofondate nel fango, utilizzando prima una fiamma prodotta dalla combustione di idrogeno e poi, per motivi di maggior sicurezza, una fiamma alimentata da propano.

Successivamente furono agganciati otto cilindri di sollevamento che fornirono singolarmente una spinta di 150 tonnellate e che provocarono la sua emersione sorprendendo quegli ingegneri e quei tecnici che non credevano ai lavori della squadra del Sodini che procedeva unicamente con mezzi dettati da esperienza pratica.

Durante i lavori i attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari avevano a disposizione solo dei mezzi artigianali; l'illuminazione era affidata a lampadine alimentate da un conduttore che entrava dalla campana ed avevano delle semplici tute di gomma.

Il lavoro era molto duro, sia per le condizioni in cui operavano i attrezzatura, detta in inglese standard diving dress (veste da immersione standard), per muoversi sul fondo marino e riceve il sostentamento d\'aria dalla superficie. La parte più importante dell\'attrezzatura è l\'elmo da palombaro, tramite il quale il sub riceve sostentamento dalla superficie sotto forma di aria e, talvolta, di acqua calda per riscaldare il corpo. Questo elmo è collegato alla superficie da un cordone ombelicale, ed è fissato ad una muta subacquea stagna, appesantita da vari pesi di zavorra. ', CAPTION, 'palombari',BELOW,RIGHT, WIDTH, 300, FGCOLOR, '#cccccc', BGCOLOR, '#000000', TEXTCOLOR, '#000000', CAPCOLOR, '#ffffff', OFFSETX, 30, OFFSETY, -40);" onmouseout="return nd();"> palombari (si pensi che sopra l'acqua galleggiava ovunque nafta che rendeva quasi irrespirabile l'atmosfera sovrastante), sia per i lunghi turni di lavoro imposti da Sodini (dal sorgere al tramonto del sole), sia per tutti i pericoli connessi con l'operare in immersione a notevole pressione, come il pericolo dell'embolia gassosa cui andarono incontro anche Napoli e Piacentini.

I lavori di recupero dei materiali all'interno della nave proseguirono anche dopo la sua emersione poiché questi erano di notevole pregio come i tubi per i condensatori.

Per facilitare questi recuperi fu successivamente praticata sul fondo della nave un'apertura quadrata di 3 x 3 m ed applicato un particolare bigo; i materiali erano poi trasportati a terra mediante dei pontoni e con l'appoggio del motoveliero "Sauro".

source

trieste - archivio di stato

http://www.archivi-sias.it/consulta_archivi_albero.asp?ComplessiRootNode=640000

lunedì 2 marzo 2009

vecchiatrieste

rena vecia "Veduta dalla sommità del grattacielo di largo Riborgo delle case che fino al 1937 ricoprivano l'area del Teatro Romano. Fotografia C. Wernigg, 1937" http://fotoalbum.alice.it/vecchiatrieste/