martedì 13 aprile 2010
trieste - mostra sebastianutti &benque
giovanni verga
Sebastianutti & Benque l’atelier che immortalò la Trieste di fine ’800
Una mostra e un catalogo curati dal Comune fanno luce sulla smisurata produzione dei professionisti e aprono un nuovo filone di studi sulla storia del settore in città
di Claudio Ernè
TRIESTE. Il fotografo alla moda nella Trieste di fine Ottocento era Francesco Benque, associato a Guglielmo Sebastianutti, ritrattista dell’alta società. Il loro ”stabilimento”, negli anni del successo, accoglieva i clienti in Piazza della Borsa 10, il cuore dell’a ttività fotografica cittadina perché lì erano concentrati molti altri importanti atelier. Tra tutti basta citare quelli gestiti dalla ditta ”Emblemi e Ballerini - fotografia Daguerre” e quello di Emilia Manenizza, moglie di Francesco Penco.
All’attività della ditta ”Sebastianutti & Benque” che si fregiava del titolo di fotografi dell’imperial regia corte d’A ustria e del Brasile, la Direzione dell’area cultura del Comune di Trieste, per l’assessorato retto da Massimo Greco, dedica una mostra e un catalogo. L’esposizione ha per titolo ”Due fiorini soltanto” e sarà inaugurata mercoledì 14 aprile alle 17.30 in una delle sale espositive di palazzo Gopcevich. È stata curata e organizzata da alcuni dipendenti della stessa
Fototeca comunale, coordinati da Adriano Dugulin.
Il loro lavoro e la loro iniziativa sono apprezzabili e lodevoli: consentono infatti di aprire una nuova finestra sulla storia della fotografia in città. È questo un settore a lungo negletto anche se a partire da una quindicina d’anni qualcosa ha iniziato a muoversi per iniziativa di ricercatori ed editori privati. Il settore pubblico rimasto a lungo alla finestra ora sembra scendere in campo e sceglie per farlo sia le immagini conservate da tempo nelle collezioni comunali, sia quelle che la Fototeca ha ricevuto di recente in dono da un collezionista cittadino.
Si chiama Maurizio Radacich, e a lui i Civici musei di Storia ed arte hanno espresso pubblicamente gratitudine sul cartoncino che annuncia la mostra. Radacich ha regalato al Comune 879 ”carte de visit”, realizzate dai fotografi triestini negli anni dell’Austria Felix.
Le immagini firmate da ”Sebastianutti & Benque” saranno esposte in originale a palazzo Gopcevich. Sono stampe antiche - o come dicono gli studiosi del settore ”vintage prints” - alle quali si affiancheranno alcuni ingrandimenti di notevoli dimensioni, realizzati per la mostra con tecnica digitale.
All’esposizione è dedicato un catalogo di circa 200 pagine in formato 24 per 17 centimetri, realizzato anch’esso in ambito strettamente comunale. Questo volume riempie un grande vuoto informativo perché l’unico libro fotografico dedicato all’attività degli imperial-regi fotografi ”Sebastianutti & Benque” non è più reperibile sul mercato da una decina d’anni. Lo aveva stampato un editore austriaco e gli appassionati e le biblioteche ne hanno fatto incetta. È praticamente introvabile anche sul mercato dell’a ntiquariato.
http://www.donau-uni.ac.at/imperia/md/content/studium/kultur/zbw/eshph/symposien/photography_and_research_in_austria2001.pdf
Vi è un ultimo aspetto di questa iniziativa che va sottolineato. La Fototeca comunale - o meglio i suoi tecnici - hanno iniziato da tempo la digitalizzazione del patrimonio fotografico raccolto nelle proprie collezioni. Lo stanno mettendo in rete - grazie a una serie di finanziamenti - per renderlo fruibile agli studenti, ai ricercatori e al grande pubblico degli appassionati. Due fotografi dell’Austria Felix, al prezzo simbolico di ”Due fiorini soltanto”.
http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/sebastianutti-amp-benque-l%E2%80%99atelier-che-immortalo-la-trieste-di-fine-%E2%80%99800/1930633
fotogalleria
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