martedì 7 febbraio 2012

jazo a trieste



domenica 5 febbraio 2012

canocia, traduzione plurilingue


canocia, cannocchia, galera, mantis shrimp, crevette-mante, squille, squilla mantis

Considerata cibo estremamente plebeo fino alla seconda metà del Novecento, e ancor oggi relativamente economico (in confronto ad altre tradizioni gastronomiche lagunari). Eppure, per esempio era l’incubo dei pescatori di Pellestrina; assieme ai granzi bianchi le canoce erano il flagello delle reti: rimanendovi orrendamente impigliate e non godendo all’epoca di grande considerazione, valevano solo le ore spese a pulire e a riparare i danni, a stropare i busi come si usa dire. Nell’Ottocento il Boerio così la descrive: «è commestibile comune e di molto uso per la poveraglia»; tanto che si usava dire «vodo come una canocia, contrario di ripieno, poco men che vuoto, di chi ha la pancia vuota» e canocia è un tipo «allampanato, smunto e secchissimo» oltre che, negli ultimi decenni, tragicamente orbo. Chiamata altrove in Italia con un sacco di nomi, detta scientificamente Squilla mantis (Linneo, 1758 da squilla in latino piccolo gambero e μάντιϛ in greco indovino, vate, profeta e anche locusta) per la vaga somiglianza delle sue chele con delle braccia e mani ripiegate in preghiera, la canocia deve invece il suo nome (di origine appunto di area veneziana, nord adriatica occidentale) dalla conocchia, l’ormai perduto strumento per filare atto a trattenere l’ammasso di fibre tessili da lavorare.
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:0EbdRlCbYAkJ:www.scribd.com/doc/22518368/null+squilla+mantis+etimologia&cd=14&hl=fr&ct=clnk&gl=fr&client=firefox-a

venerdì 3 febbraio 2012

trieste in specio by google car



giovedì 2 febbraio 2012

paris, théâtre de la huchette


http://fr.wikipedia.org/wiki/Th%C3%A9%C3%A2tre_de_la_Huchette

mercoledì 1 febbraio 2012

la vie en rose