È morto il musicista Emilio Busolini
il Piccolo — 20 febbraio 2010 pagina 18 sezione: TRIESTE
Ancora qualche mese e avrebbe festeggiato i 100 anni. Una violenta broncopolmonite ha però impedito a Emilio Busolini, noto musicista, di tagliare l’importante traguardo. Il compositore, nato a Trieste da genitori friulani, è morto infatti l’altro giorno dopo un breve ricovero in ospedale. Lunga e ricchissima la sua carriera artistica. Dopo aver conseguito nel 1928 la licenza normale in pianoforte e violino al Conservatorio Verdi di Trieste, Busolini si era trasferito a Roma per completare la formazionale musicale, studiando organo, composizione sacra e canto gregoriano. Proprio nella Capitale, nel 1934, ha ottenuto il magistero in pianoforte alla Regia Accademia di S. Cecilia e, l’anno successivo, il magistero in organo e composizione organistica. Dal 1930 al 1939 è stato organista della Cappella musicale del principe Filippo Doria Pamphili nella Chiesa di S. Agnese in Agone in Piazza Navona e, negli stessi anni sempre a Roma, ha collaborato come organista all’Eiar, l’”antenato” della Rai. Qualche anno più tardi il ritorno a Trieste, dove ottenne la nomina di organista vicedirettore della Cappella Civica nella Cattedrale di San Giusto, incarico ricoperto fino al 1978. Durante questo lungo periodo, Busolini eseguì oltre 1800 esecuzioni musicali accompagnatore d’organo e solista nelle trasmissioni Rai. In quasi 100 anni di vita, si dedicò anche all’insegnamento come incaricato della Scuola di organo e composizione organistica al Tartini, di cui resse anche la cattedra di organo e composizione organistica, e al collaudo di organi. Sposato a Fulvia Rota, discendente dell’antica famiglia dei conti Rota, da cui ebbe tre figli, Emilio Busolini ottenne nel tempo anche numerosi riconoscimenti: dalla nomina a Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica nel 1964 al Sigillo d’oro della Siae, fino all’onorificenza pontificia ”Equitem Ordinis Sancti Gregori Magni - S. Pietro Roma - Johannes Paulus II Pont. Max” conferito dal vescovo Bellomi come espressione di riconoscenza della Chiesa tergestina.
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/02/20/NZ_18_SPAL.html
http://www.pizzicato.ch/biografie_detail.php?id=537
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